Giornata contro la violenza sulle donne
Abbiamo conosciuto tante donne nel percorso della nostra vita, siamo donne anche noi e questo ci spinge a commentare sulla giornata contro la violenza sulle donne.
Sappiamo che esiste un divario tra le vecchie e le nuove generazioni, forse queste ultime non si accorgono probabilmente quanto questo problema sia attuale anche nel nostro paese?
Alcuni dati
Nel primo semestre del 2020 sono calati gli omicidi rispetto allo stesso periodo del 2019, ma non quelli di genere perpetuati contro le donne.
A dirlo è un report realizzato dal servizio analisi criminale della direzione della Polizia Criminale: il numero di assassinii volontari nei primi sei mesi del 2020 è sceso a 131, contro i 161 dello scorso anno, ma quello di donne uccise è salito da 56 a 59.
Ritorando alle nuove generazioni, mentre scrivo questo articolo mia figlia ascolta le stories di Chiara Ferragni, impegnata oggi a parlare delle donne e della violenza su esse.
Stamattina, durante la didattica a distanza, mio figlio rispondeva alle domande della professoressa su questa tematica.
Allora mi rendo conto che i giovani sanno, parlano, commentano, si documentano e sono obbligati a farlo perché la scuola e i social lo fanno con i loro mezzi, ma lo fanno.
Le donne della mia età, le quarant’enni laureate e lavoratrici di città, come le trent’enni, che vivono in un contesto sociale medio alto, sembrerebbero immuni dalla violenza contro gli uomini e appaiono forti, decise e risolute sull’argomento e ammettono di non approfondire nessuna relazione personale con il genere opposto, se intravedono una minima battuta o azione che faccia intravedere loro istintivamente un pericolo.
Eppure è capitato, lo dico con certezza, che le “wonderwoman” di oggi abbiano incontrato situazioni di violenza da parte di partner consolidati, o abbiano assistito a comportamenti reiterati nel tempo, offensivi e denigranti nei confronti di figlie dai propri fidanzatini o nei confronti di amiche indifese.
A rendere la donna indifesa davanti a queste violenze è la paura, non la loro condizione femminile, che blocca il pensiero all’azione e la vergogna di parlare per non essere giudicata.
Un gioco mentale contorto tra le parti, che può essere fermato solo attraverso l’aiuto e il supporto.
Le donne di Sinergie Vitali
Le donne sostenitrici di Sinergie Vitali, un progetto appena nato e tutto al femminile, hanno in comune la passione per il benessere.
Cosa c’entra, vi chiederete questo con la giornata di oggi?
La ricerca del benessere è per molte di loro, cercato e raggiunto anche a fatica o ancora in elaborazione, una risposta a limiti imposti, a volta arcaici, da parte di figure maschili.
Il percorso verso il mondo olistico integrato o verso la medicina naturale è oggi un passo dopo l’altro e a tutte le età, un vero e proprio viaggio per riaffermare la femminilità, per vivere nella libertà rispetto agli schemi imposti negli anni da una società prettamente maschile, allevata da padri maschilisti e madri abituate al silenzio.
Sono diverse le azioni che stiamo già facendo e che possiamo fare, ma il potere più grande che abbiamo come donne consapevoli oggi è quello di allevare uomini e donne nel rispetto, verso la differenza di genere e verso qualsiasi differenza, per dimostrare il giusto.
Guidiamo con esempio in casa, amiamo noi stesse ovunque.
Siamo sinergicamente unite tra donne per creare una forza vitale per il bene, siamo sinergicamente unite a uomini che amino le donne come creature indispensabili e libere.


Questo articolo è per tutte le donne oggi.
Se sei un professionista del benessere e vuoi conoscere meglio Sinergie Vitali puoi visitare il nostro portale e conoscere il nostro Perché.